Michel Bauwens at Ethical Economy Summer School

From P2P Foundation
Jump to navigation Jump to search

Italian lecture notes. Done in Salerno, August 2010


Text

"La seconda parte della quarta giornata della Societing Summer School ha visto protagonista Michel Bauwens, rispondendo alla seguente domanda con un esempio alquanto significativo:

Perché ci stiamo muovendo verso un nuovo modello sociale? Perché possiamo dire che è possibile passare da una realtà che mette la competizione al primo posto ad una che mette la coordinazione al primo posto?

Quello che succede oggi (nel pieno della terza rivoluzione organizzativa) è che la diffusione delle tecnologie di comunicazione e la sovrabbondanza di informazioni disponibili, fanno sì che transazioni, coordinazione e comunicazione tendano a coagularsi in un unico processo.

Ciò a sua volta fa sì che i meccanismi e le istituzioni gerarchiche diventino sempre meno necessari. Un esempio è quello di Wikipedia in cui tutti quanti possono immettere e ricevere informazioni. Ovviamente non tutte le informazioni immesse vengono accettate come pagine wikipedia; avviene naturalmente un processo di controllo e filtraggio delle informazioni ma che interviene a posteriori, non a priori come invece avviene nei sistemi burocratici.

Per cui la terza rivoluzione sociale è quella in cui gli attori sociale diventano consapevoli del fatto che la partecipazione volontaria basata sulla passione può diventare una risorsa produttiva. Così oggi un’azienda, indipendentemente da quanto capitale economico possegga, da quali e quante risorse interne abbia e da quanto sia grande ed estesa la sua filiera, non potrà mai competere con un sistema totalmente aperto e globalizzato di progettazione e produzione.


Oggi le regole di mercato sono sopra di tutto e ad esse soggiogate vi sono sia lo stato che la società civile. Questo sistema, in cui le regole di mercato vengono prima di tutto, non è però più sostenibile. Il capitalismo, dunque, per sopravvivere deve prendere in considerazione quello che sta succedendo e guardare in che modo si sta evolvendo la progettazione e la produzione dei beni. Nelle nuove produzioni sociali, attualmente, è sempre un piccolo gruppo che fa la differenza in quanto motore del cambiamento. Ad esempio sono state circa duemila persone a fare il Rinascimento, e poi la massa della popolazione ha seguito ed abbracciato questo cambiamento – come la massa tende a fare sempre tra l’altro.


Tenetevi forte ragazzi...questo esempio è stupendo!


Torniamo un attimo all’Impero Romano. Quando l’impero Romano è andato in crisi ciò è accaduto per la sua eccesiva “globalizzazione”: era troppo costoso governare un’entità territoriale così grande e per cui era troppo costoso anche continuare ad espandersi. Arrivato a questo punto l’impero ha dovuto risolvere un problema: quello degli schiavi. All’interno dell'Impero Romano infatti gli schiavi costituivano la materia prima principale di tutto il sistema produttivo. Quando l’impero ha smesso di espandersi gli schiavi sono diventati una risorsa scarsa e quindi è diventato più costoso sia reclutarli che mantenerli. Quindi con le invasioni barbariche gli schiavi sono stati liberati e quello che si è verificato è che si sono andate ad istituzionalizzare delle nuove forme di interazione sociale.

Perciò, a partire da questa lezione storica, possiamo dire che ogni volta che si viene a determinare un cambiamento sociale si incontrano due dinamiche: una agente dal basso e un’altra agente dall’alto. Un po’ come sta avvenendo ora, a fronte della crisi economica mondiale: Da un lato è possibile constatare la presenza di innumerevoli iniziative emergenti dal basso (peer to peer lending, crowd founding, open manufacturing). Dall’altro anche le élite intellettuali e capitalistiche, che sono ora dominanti, stanno cercando delle strategie per integrare nei propri processi produttivi le dinamiche di produzione sopra descritte, al fine di restare competitive e dunque in vita."