Economia Politica della Produzione tra Pari

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L'Economia Politica della Produzione tra Pari
di Michel Bauwens - C-Theory, 1 dicembre 2005
Traduzione di Robin Good (2006), Marco Giustini, Federico Pecchini (2014)

L'Economia Politica della Produzione tra Pari

Da quando Marx ha identificato gli stabilimenti manufatturieri di Manchester come il simbolo della nuova società capitalista, la vita sociale ha subito enormi trasformazioni. Ora che i sistemi sociali, politici ed economici si stanno trasformando in network distribuiti sta emergendo una nuova dinamica umana: il peer to peer (P2P). Il P2P fa emergere un terzo modello di produzione, un terzo modello di governo, ed un terzo modello di proprietà, in grado di riconfigurare l'economia politica in nuove modalità. Questo saggio mira a sviluppare un framework concettuale (“teoria P2P”) capace di spiegare questi nuovi processi sociali.

Peer to Peer

Il P2P non si riferisce a tutti i comportamenti o processi che hanno luogo in network distribuiti: Il P2P designa in maniera specifica tutti quei processi che hanno come obiettivo di accrescere la partecipazione da parte di attori che hanno uguale potere. Definiremo in maniera specifica questi termini quando esamineremo le caratteristiche dei processi P2P, mentre per ora ne definiamo le più importanti e generali caratteristiche.

Processi P2P:

  • producono valore d'uso attraverso la libera cooperazione di produttori che hanno accesso a capitali distribuiti: questo è il modello di produzione P2P, un terzo modello di produzione, differente dal modello capitalista e da quello della produzione da parte di imprese statali. Questo prodotto non è un valore di scambio per il mercato, ma un valore d'uso per una comunità di utenti.
  • sono governati da comunità di produttori stessi, e non dalla allocazione di mercato o dalla gerarchia aziendale: è una modalità di governo P2P, o 'terza modalità di governo'.
  • rendono il valore d'uso liberamente accessibile su base universale, attraverso un nuovo regime di proprietà comunitario. Questo è un 'modello di proprietà tra pari': una 'terza modalità di proprietà,' differente da quella privata e da quella pubblica (statale).

L'infrastruttura del P2P

Di che cosa c'è stato bisogno per facilitare l'emergere di processi peer to peer ? Il primo requisito è stato l'esistenza di un'infrastruttura tecnologica che funziona per processi peer to peer e permette un accesso distribuito a capitali "fissi". I computer individuali che permettono ad una macchina universale di eseguire un compito logico sono forme di "capitali fissi" disponibili a basso costo a molti produttori. Internet, come network punto punto, è stato progettato specificatamente per la partecipazione dei computer degli utenti senza l'uso di hub obbligatori. Sebbene non sia totalmente nelle mani dei partecipanti, Internet è controllato, attraverso un governo distribuito, e fuori della completa egemonia di un privato in particolare o di attori di Stato. Gli elementi gerarchici di Internet (come i protocolli IP ed i Domain Name Systems decentralizzati, etc...) non dissuadono la partecipazione. I comunicatori virali, o meshworks, sono una logica estensione di Internet. Con questa metodologia, gli strumenti creano i loro network attraverso l'uso di capacità in eccesso, bypassando il bisogno di un infrastruttura pre-esistente. Il movimento 'Community Wi-Fi', il gruppo di pressione Open Spectrum, la televisione file-serving e le infrastrutture di telecomunicazione meshwork-based sono esempi di questo trend.

Il secondo requisito è un'informazione alternativa e sistemi di comunicazione che permettono una comunicazione autonoma tra agenti cooperativi. Il Web (in particolare il Web scritto e il Web 2.0 che è in corso di realizzazione) permette una produzione universale autonoma, una distribuzione ed un 'consumo' di materiale scritto, mentre gli associati podcast e webcast creano una 'informazione alternativa ed un'infrastruttura di comunicazione' per la creazione audio e audiovisuale. L'esistenza di questa infrastruttura permette la produzione autonoma di contenuti che possono essere distribuiti senza l'intermediazione dell'editoria classica e dei media (sebbene possano nascere nuove forme di mediazione).

Il terzo requisito è l'esistenza di un'infrastruttura 'software' per una cooperazione globale autonoma. Un numero crescente di strumenti di collaborazione come blog e wiki uniti a software per il social networking facilitano la creazione di capitali sociali e di fiducia, rendendo possibile la creazione di gruppi globali che possono creare valore d'uso senza un intermediario o la distribuzione attraverso imprese.

Il quarto requisito è la creazione di un'infrastruttura legale che permette la creazione del valore d'uso e lo protegge dall'appropriazione privata. La General Public License (che proibisce l'appropriazione del codice del software), la correlata iniziativa Open Source, e certe versioni di licenze Creative Commons hanno questo ruolo. Queste permettono la protezione del valore d'uso comune ed usano le caratteristiche virali per diffonderlo. I materiali rilasciati sotto la GPL possono essere usati solo in progetti che in cambio rilascino il prodotto finale sotto il pubblico dominio.

Il quinto elemento è culturale. La diffusione dell'intelligenza umana (p.es. La distribuzione dell'intelligenza umana) ed i cambiamenti associati nei modi di sentire ed essere (ontologia), di conoscere (epistemologia) e le costellazioni di valori (axiologia) sono stati strumentali nel creare il tipo di individualismo cooperativo di cui c'è bisogno per sostenere un'etica che permette l'esistenza di progetti P2P.

Le caratteristiche del P2P

I processi P2P accadono in network distribuiti. I network distribuiti sono network in cui agenti autonomi possono determinare liberamente il loro comportamento e i propri collegamenti senza bisogno di un intermediario obbligatorio. Come afferma Alexander Galloway nel suo libro sul potere protocollare, i network distribuiti non sono come i network decentralizzati che hanno bisogno di hub obbligatori. Il P2P è basato sul potere distribuito e sull'accesso distribuito alle risorse. In un network decentralizzato come il sistema degli aereoporti americano, gli aerei devono muoversi secondo hub determinati; mentre nei network distribuiti come Internet, gli hub possono esistere ma non sono obbligatori e gli agenti possono sempre scegliere. I progetti P2P sono caratterizzati da equipotenzialità o 'anti-credenzialismo.' Questo significa che non esiste una selezione a priori di chi partecipa. La capacità di cooperare è verificata durante il processo di cooperazione stesso. I progetti sono aperti a tutti i partecipanti che hanno le abilità di contribuire al progetto stesso. Queste capacità sono verificate e validate in maniera comune nel processo di produzione stesso. Questo è evidente in processi di publishing aperto come quelli di citizen journalism: tutti possono postare e ciascuno può verificare la veridicità e la qualità dell'articolo. I sistemi di reputazione sono usati per una validazione in comune. Il filtro è a posteriori, non a priori. L'anti-credenzialismo è contrastato la tradizionale peer-review, dove le credenziali sono un prerequisito essenziale per partecipare.

I progetti P2P sono caratterizzati da oloptismo. L'oloptismo è la capacità dei processi peer to peer di permettere ai partecipanti il libero accesso a tutte le informazioni riguardo agli altri partecipanti; non in termini di privacy ma in termini della loro esistenza e contribuzioni (cioè la dimensione orizzontale) e di accesso agli obiettivi, alle statistiche e alla documentazione del progetto per intero (cioè la dimensione verticale). Questo in contrasto con il panoptismo che è caratteristico dei processi gerarchici: Questi processi sono progettati per riservare la conoscenza 'totale' ad un'elite, mentre i partecipanti possono avere accesso solo alle basi elementari del progetto. Comunque nei progetti P2P, la comunicazione non è top-down, non è basata su regole stringenti, ma il feedback è sistemico, integrato nel protocollo del sistema cooperativo.

Questa prima parte non esaurisce la descrizione delle caratteristiche della produzione peer to peer. Di seguito continuiamo la nostra investigazione di queste caratteristiche nel contesto di una comparazione con altri esistenti modi di produzione.

P2P ed Altri Modi di Produzione

Per spiegare questa modalità ci serviamo della Teoria dei Modelli Relazionali dell'antropologo Alan Page Fiske, discussa nel suo lavoro più famoso Structures of Social Life. Il fatto che i modi di produzione siano inseriti in relazioni inter-soggettive, caratterizzate da particolari combinazioni relazionali, ci fornisce il sistema necessario per distinguere il P2P. Secondo Fiske, ci sono quattro tipi di dinamiche intersoggettive valide nello spazio e nel tempo; che scrive:

"Le persone usano quattro modelli fondamentali per organizzare la maggior parte degli aspetti della socialità in tutte le culture. Questi modelli sono:" : Condivisione di beni comuni, Gerarchia secondo autorità, Comparazione secondo uguaglianza, e Valutazione secondo mercato. La Condivisione di beni comuni (CS) è la relazione nella quale le persone trattano alcune diadi o gruppi come equivalenti ed indifferenziati rispetto al dominio sociale in questione. Esempi sono le persone che usano beni in comune (CS rispetto all'utilizzazione di una particolare risorsa), persone innamorate intensamente (CS rispetto al sé stesso sociale), persone che non chiedono da chi arriva una cosa e per chi è (CS rispetto al sé stesso in comune), o persone che uccidono qualsiasi membro di un gruppo nemico per rappresaglia all'attacco (CS rispetto alla responsabilità collettiva). Nella Gerarchia secondo autorità (AR) le persone hanno posizioni asimmetriche , il subordinato rispetta e (forse) obbedisce ai superiori ed è responsabile per i subordinati. Gli esempi sono: le gerarchie militari (AR nelle decisioni, controlli, e molte altre materie), i culti ancestrali (AR per pietà filiale, per aspettative di protezione e norme di rispetto), le morali di religioni monoteistiche (AR per la definizione di giusto e sbagliato, per comandamenti e volontà di Dio), i sistemi di status sociale come classi o etnie (AR rispetto al valore sociale dell'identità), e classifiche come quelle sportive (AR con rispetto al prestigio). Le relazioni AR sono basate su percezioni di asimmetrie legittimate senza nessun potere coercitivo. Nelle comparazioni secondo uguaglianza (EM) le persone possono tracciare il bilancio e la differenze tra partecipanti e sapere che cosa sarebbe richiesto per restaurare l'equilibrio. Le manifestazioni comuni sono: l'interazione a turno, le elezioni una-persona-un-voto, le distribuzioni in maniera uguale e la vendetta basata su occhio-per-occhio-dente-per-dente. Gli esempi includono: sport e giochi (EM con rispetto alle regole, alle procedure, all'attrezzatura e al terreno), l'attività di baby-sitter in cooperazione (EM con rispetto allo scambio di cure per il bambino), e la restituzione in natura (EM rispetto al giusto ed allo sbagliato). Nella Valutazione secondo mercato le relazioni sono orientate secondo ragioni di significato sociale come prezzi, paghe, interessi, affitti, e analisi costi benefici. I soldi non hanno bisogno di essere il medium, e le relazioni di prezzo di mercato non hanno bisogno di essere materialistiche - ciascuno dei quattro modelli può esibire ciascuna di queste caratteristiche. Le relazioni di valutazione secondo mercato non sono necessariamente individualistiche; una famiglia può essere un'unità CS o AR che fa funzionare un business secondo la modalità MP rispetto ad altre imprese. Esempi sono: una proprietà che può essere comprata, venduta, o trattata come capitale d'investimento (terre o oggetti come MP), matrimoni per contratto in termini di costi e benefici per il partner, prostituzione (sesso come MP), standard burocratici (allocazione di risorse come MP), giudizi di utilità rispetto alle cose migliori per il più grande numero di persone, o standard di equità di diritti in proporzione ai contributi (due forme di moralità come MP), considerazioni sul trascorrere il tempo in maniera efficace, e stime razionali di omicidi (aggressione come MP).

Ogni tipo di società è un mix di questi quattro modelli, , ma capita che uno di questi domini gli altri. Storicamente, la prima modalità dominante è stata la relazione di parentela o la casata basata sulla reciprocità, le cosiddette economie tribali del dono. L'aspetto relazionale chiave era l'appartenenza. I doni creavano obbligazioni e relazioni costruendo campi di scambio. Le società di tipo agricolo e feudale erano dominate dalla gerarchia secondo autorità, basata sulla fedeltà. Infine, è chiaro che l'economia capitalista è dominata dalla valutazione secondo mercato.

P2P ed Economia del Dono

P2P è spesso descritto come 'economia del dono' (leggi Richard Barbrook come esempio. Comunque c'è qualcosa di fuorviante a riguardo. La ragione chiave sta nel fatto che il peer to peer non è una forma di eguaglianza; non è basata sulla reciprocità. Il P2P segue l'adagio: ogni contributo secondo le proprie capacità e volontà, e ciascuno secondo i propri bisogni. Non esiste obbligo di reciprocità. Nelle forme pure di peer to peer, i produttori non vengono pagati. Se c'è un dono, è un dono non reciproco e la produzione di valore d'uso non crea un'obbligazione contraria. L'emergere del peer to peer è contemporaneo con nuove forme di economia del dono, come i LETS e l'uso delle valute complementari basate sulla reciprocità.

Queste forme non sono complementari dal momento che sia gli scambi che gli azionisti derivano dallo stesso spirito di scambio. La produzione tra pari può facilmente operare nella sfera delle merci immateriali, dove l'input è il tempo libero e il surplus disponibile di risorse di computer. Schemi basati sulla reciprocità e sulla produzione cooperative sono necessari nella sfera materiale dove avvengono i costi del capitale. Attualmente, la produzione tra pari non offre nessuna soluzione alla sopravvivenza materiale dei propri partecipanti. Le persone sono ispirate dall'etica egualitaria, dall'economia sociale e da altri schemi dai quali possono ottenere un reddito. In questo senso gli schemi sono complementari.

P2P e Gerarchia

Il P2P non è meno gerarchico, ne meno strutturato, ma di solito è caratterizzato da gerarchie flessibili e strutture basate sui meriti che di solito premiano la partecipazione. La leadership è anche 'distribuita'. Molto spesso, i progetti P2P sono condotti da una base di fondatori che portano avanti gli obiettivi del progetto e che coordinano il vasto numero di individui e microteams che lavorano sulle parti specifiche. La loro autorità e leadership deriva dal fatto che hanno fondato il progetto e ne sono continuamente coinvolti. E' vero che i progetti tra pari sono spesso condotti da una 'dittatura benevola'; comunque, non si deve dimenticare che dal momento che la cooperazione è interamente volontaria, l'esistenza è basata sul consenso della comunità di produttori, e c'è sempre la possibilità di creare nuovi progetti indipendenti.

La relazione tra autorità e partecipazione, e la sua evoluzione storica, è stata studiata da John Heron: Sembrano esserci almeno quattro gradi di sviluppo culturale, radicati in gradi di riflessione morale:

  1. culture autocratiche che definiscono i diritti in modo limitato ed oppressivo e non esistono diritti di partecipazione politica.
  2. culture strettamente democratiche in cui esiste una partecipazione politica attraverso la rappresentazione, ma la partecipazione delle persone alle decisioni in materia religiosa, educativa o industriale non esiste o è limitata.
  3. culture maggiormente democratiche che praticano sia una partecipazione politica che vari gradi di partecipazione
  4. culture P2P comunitarie in network globali libertari con uguali diritti di partecipazione di tutti in ogni campo dell'intrapresa umana

Questi quattro gradi possono essere stabiliti in termini di relazioni tra gerarchia, cooperazione e autonomia.

  1. La gerarchia definisce, i controlli, la cooperazione e l'autonomia;
  2. La gerarchia decide solo la misura della cooperazione e l'autonomia nella sfera politica;
  3. La gerarchia decide la misura della cooperazione e dell'autonomia nella sfera politica e in vari gradi in altre sfere;
  4. L'unico ruolo della gerarchia sta nell'emergenza spontanea e nella stimolazione della cooperazione in tutte le sfere delle imprese umane.[2]

P2P e condivisione dei Beni Comuni

Con il P2P, le persone costruiscono e cooperano in maniera volontaria secondo il principio comunista: "da ciascuno secondo le proprie abilità a ciascuno secondo i propri bisogni." Il valore d'uso creato dai progetti P2P è generato attraverso la libera cooperazione, senza coercizione nei confronti dei propri produttori e gli utenti hanno libero accesso al valore d'uso risultante. Le infrastrutture legali che abbiamo descritto creano gli “Information Commons”. Questi sono collegati alle vecchie forme (le terre per i contadini del medioevo e le mutualità dei lavoratori nell'età industriale), ma anche differiscono per le loro caratteristiche immateriali. I vecchi Commons erano localizzati e spesso regolati da community specifiche; I nuovi Commons sono disponibili universalmente e regolati da cyber-collettività globali che hanno interessi in comune. I nuovi Commons non sono basati sulla concorrenza perchè lavorano in un contesto di abbondanza, mentre le vecchie forme di commons fisici (acqua, aria, etc) si sviluppavano in un contesto di scarsità ed apparivano maggiormente regolati.

P2P e Mercato: Immanenza verso Trascendenza del P2P

P2P e Mercato

L'interscambio P2P può essere considerato con parametri di mercato solo nel senso che gli individui sono liberi di contribuire, ed usufruire, seguendo le proprie inclinazioni personali, mentre una 'mano invisibile' collega il tutto, senza nessun tipo di transazione monetaria. Non può essere considerato come un mercato nel vero senso della parola: non è necessario né il valore di mercato né un qualsivoglia input manageriale per regolare lo scambio delle risorse. Ulteriori differenze: I mercati non funzionano secondo criteri di intelligenza collettiva e oloptismo, ma piuttosto nella forma di una sciame intelligente: ci sono certamente autonomi agenti attivi distribuiti nello sciame, ma ciascuno è interessato soltanto al proprio vantaggio immediato. I mercati si basano su cooperazione 'neutrale' e non 'sinergica': non è stabilita reciprocità. I mercati operano in base allo scambio di valore e profitti, non direttamente sul valore d'utilizzo. Mentre il P2P ha come obiettivo la piena partecipazione, i mercati soddisfano soltanto le esigenze di coloro che hanno già un potere di acquisto. Gli svantaggi dei mercati includono: Non funzionano bene per quelle necessità comuni che non richiedono direttamente una transazione monetaria (difesa nazionale, politiche collettive, educazione e sanità pubblica). Inoltre, mancano di tenere in considerazione le esternalità negative (l'ambiente, i costi sociali, le generazioni future). Poiché i mercati aperti tendono naturalmente ad abbassare profitti e stipendi, si vedono sempre controbilanciare da anti-mercati, dove oligopoli e monopoli usano la propria posizione privilegiata per manipolare il mercato nel proprio interesse.

P2P e Capitalismo

Nonostante le significative differenze, il P2P ed il mercato capitalistico sono altamente interconnessi. Il P2P è dipendente sul mercato ed il mercato è dipendente sul P2P. La produzione paritaria (peer production) è dipendente dal mercato perchè produce valore d'uso in larga misura attraverso un attività virtuale che non rappresenta una fonte di guadagno per il Peer stesso. I partecipanti non si mantengono attraverso suddette attività, nonostante ne derivino significato e valore, e nonostante esse possano superare, in termini di efficienza e produttività, le alternative di mercato. Di conseguenza la produzione paritaria riguarda solo alcuni aspetti della produzione complessiva, mentre il mercato si fa carico di quasi tutti gli altri; I Peer sono dipendenti dal reddito che derivano dal mercato. Fino ad oggi, la produzione paritaria si è sviluppata nelle nicchie lasciate libere dal mercato capitale. Ma mercato e capitalismo sono anch'essi dipendenti dal P2P. Il capitalismo oggi è divenuto un sistema che si appoggia sui network distribuiti, in particolare sull'infrastruttura P2P per l'elaborazione dati e la comunicazione. La produttività necessita di lavoro cooperativo di squadra, sempre più spesso organizzato sui modelli P2P. Il supporto dato dalle maggiori compagnie IT allo sviluppo dell'open-source testimonia l'utilità di questi nuovi approcci alla gestione dei beni comuni. La strategia di mercato più diffusa oggi sembra usare l'infrastruttura P2P per lanciarsi, e successivamente creare valore aggiunto attraverso servizi, impacchettati e distribuiti in cambio di profitto.

Ciononostante, il supporto dato al free software e all'open source dalle imprese pone una questione nuova. I software FS/OS sponsorizzati ed utilizzati dalle corporazioni possono ancora definirsi P2P? Solo parzialmente. Se utilizzano le licenze GPL/OSI, risultano in effetti in regimi di bene comune. Se i Peer sono resi dipendenti dal reddito, o addirittura la produzione stessa diventa proprietà della gerarchia corporativa, allora non si può parlare di produzione paritaria.

Quindi, le forze capitalistiche usano solo parzialmente i modelli P2P. L'uso strumentale dell'infrastruttura di produzione paritaria è solo una parte della storia. Di fatto, la dipendenza del capitalismo contemporaneo sul P2P è sistemica. Mentre l'intera struttura del capitalismo viene distribuita, genera pratiche P2P e ne diventa dipendente. La scuola Franco-Italiana del 'capitalismo cognitivo' mette in evidenza che la creazione di valore ad oggi non è più confinata all'impresa, ma attinge dalla massa di sapere collettivo dei Peer, che attraverso le piattaforme condivise si aggiornano costantemente e trascendono i confini dell'impresa tradizionale. Questo è un punto importante, perchè giustificherebbe l'unica soluzione che vediamo per espandere il P2P nella società di massa: Un reddito universale di base. Solo un'autonomia di reddito può garantire che i Peer continuino a contribuire attivamente a questo sistema produttore di valore d'uso comune. Vogliamo con questo dire che la produzione paritaria è immanente al sistema del capitale, e non lo trascende in alcun modo?

P2P e Netarchici

Ancora più importante delle relazioni appena descritte, è il fatto che i processi P2P contribuiscano a forme più specifiche di capitalismo distribuito. L'uso sempre più massiccio dei software open-source nel business, supportato dal capitale corporativo di grandi aziende IT come l'IBM, sta contribuendo a sviluppare una rete aperta di software che ridurrà drasticamente i profitti monopolistici di compagnie come Microsoft ed Oracle, mentre Skype e VoIP ridistribuiranno l'infrastruttura delle telecomunicazioni. Inoltre, questo processo arriverà a disegnare un nuovo modello di business che trascende il prodotto, e si focalizza piuttosto sulla distribuzione di servizi associati al modello nominalmente FS/OS. Le aziende si stanno gradualmente trasformando per sfruttare l'innovazione generata dal P2P e una nuova risorsa potrebbe essere rappresentata dai media comunicativi costruiti dagli stessi Utenti. Molti 'lavoratori della conoscenza' stanno scegliendo strade autonome da quelle corporative e diventando mini-imprenditori, appoggiandosi su infrastrutture partecipative sempre più sofisticate, una sorta di bene comune digitale. Le forze for-profit che costruiscono e distribuiscono queste nuove piattaforme sociali rappresentano una nuova classe di mercato, che chiamerò Netarchia. Se il capitalismo cognitivo si può definire come la predominanza delle risorse intellettuali sulle risorse industriali a capitale definito, e perciò si basa sull'estensione dei diritti di proprietà intellettuale per stabilire margini di profitto monopolistici, (come il capitalismo vettoriale descritto da Mackenzie Wark deriva il proprio potere dal controllo dei vettori mediali) allora Netarchia capitalista prospera sulla diffusione e lo sfruttamento di questi network partecipativi. E' significativo il fatto che Amazon si è costruita attorno al feedback degli utenti, eBay funzioni su una piattaforma globale e distribuita di aste e Google sia costituita da contenuti generati dagli utenti stessi. Ciononostante, anche se queste aziende si appoggiano sui diritti di proprietà intellettuale per generare profitto extra, non è su questo che è centrato il loro business. Il loro potere è fondato sull'essere proprietari di tali piattaforme. La Netarchia capitalista è dunque un tipo di impresa che si appoggia sulla rivoluzione P2P pur restando nei limiti ideologici e metodologici del capitalismo. Opposte ad essa, pur collegate da un'alleanza temporanea, sono le forze del Common-ism, coloro che credono nella trascendenza del P2P e operano verso una riforma dell'economia politica oltre le regole del mercato attuale.

Aspetti trascendenti del P2P

Riassumendo, la nostra analisi degli aspetti immanenti del P2P, di come sia al tempo stesso dipendente e produttore di capitalismo, non è ancora esaustiva del fenomeno nel suo complesso. Il P2P ha importanti aspetti trascendenti che oltrepassano i limiti dell'economia for-profit: la produzione paritaria rende possibile la libera cooperazione dei produttori, che hanno accesso ai loro mezzi di produzione, ed il valore d'uso così prodotto è maggiore di quello tradizionale. Storicamente, anche se le nuove più efficienti forme di produzione possono essere ostacolate dal sistema precedente, esse generano immancabilmente profondi cambiamenti strutturali al sistema socio-economico. L'emergenza dei modi di produzione capitalistici entro il sistema feudale è un esempio esemplificativo. Queste dinamiche sono significative per capire perchè i settori dominanti dell'economia for-profit stanno deliberatamente rallentando la crescita produttiva e contrastando sul piano legale il P2P e la libera condivisione. Una forma di governo P2P trascende sia l'autorità del mercato sia gli stati nazionali in una nuova forma di proprietà comune universale, un modello di proprietà comune aperto e dinamico su scala globale. In un momento storico nel quale il successo stesso del sistema Capitalistico minaccia la biosfera e causa sempre maggiori danni psichici e fisici alla popolazione, l'emergere di questa alternativa è decisiva per soddisfare le esigenze culturali di una larga fetta di umanità. L'emergenza e lo sviluppo del P2P va perciò accompagnata da una nuova etica del lavoro (Pekka Himanen's Hacker Ethic), da nuove pratiche culturali come circoli partecipativi in ambito spirituale (John Heron's cooperative inquiry), ma soprattutto, da un nuovo movimento socio-politico che si adoperi per facilitarne la diffusione. Il neonato movimento P2P, (che include il movimenti Free Software e Open Source, il movimento open-access, free-culture ed altri) che rispecchia i modelli organizzativi e gli obiettivi del movimento alter-globalizzazione, sta diventando rapidamente l'equivalente del movimento socialista nell'età industriale. Si oppone come alternativa integrale allo status quo, e rappresenta la crescita di una nuova forza sociale: i 'lavoratori della conoscenza'. Di fatto, l'obiettivo della teoria P2P è di offrire una base teoretica alle pratiche trasformatrici di questi movimenti. E' un tentativo di costruire la consapevolezza radicale che una nuova forma di società, fondata sul Bene Comune entro un mercato e una struttura sociale riformati, è alla nostra portata. Una tale teoria dovrebbe spiegare non solo la dinamica propria dei processi P2P, ma anche l'integrazione di questi con altre dinamiche inter-soggettive. Per esempio, come il P2P plasmi nuove relazioni di reciprocità, nuove modalità di mercato e di organizzazione gerarchica; su quali trasformazioni ontologiche, epistemologiche ed assiologiche si fondi il movimento; e come si possa definire una nuova etica comune e costruttiva. Un elemento cruciale di siffatta teoria sarebbe lo sviluppo di tattiche e strategie condivise per attuare la trasformazione. Domanda fondamentale: può il P2P estendersi oltre la realtà virtuale dove è nato?

L'Espansione del modo di produzione P2P

Data l'attuale dipendenza del P2P dall'esistente sistema di mercato, queli sono le possibiltà reali di espandersi oltre la sfera dei beni immateriali non-competitivi? Di seguito una serie di tesi riguardo questo potenziale: pratiche P2P possono nascere non solo negli ambiti di produzione intellettuale e sofware, ma ogniqualvolta ci sia accesso ad una tecnologia distribuita: cicli di riutilizzo hardware, telecomunicazioni distribuite, ogni tipo di meshwork comunicativo virale. Ogniqualvolta siano disponibili forme alternative di capitale distribuito, come nell'esempio del car-pooling. Ogniqualvolta i processi di design siano staccati dai processi di produzione materiale. Un numero enorme di modalità di produzione può coesistere basandosi su pratiche P2P per il design e la progettazione. Ogniqualvolta il capitale finanziario possa essere distribuito, come nel caso di ZOPA Bank. Acquisto cooperativo ed uso di beni capitali su vasta scala sono una possibilità. Supporto statale e finanziamento dello sviluppo open-source sono un altro esempio. Il P2P potrebbe estendersi e svilupparsi attraverso l'introduzione di un reddito universale di base. Questo, fornendo un reddito indipendente dal lavoro salariato, avrebbe il potenziale di sostenere una crescita ulteriore del valore d'uso creato attraverso il P2P. Attraverso un'etica della 'piena attività' (piuttosto che piena occupazione) del P2P, il reddito universale di base riceve un ulteriore legittimazione: non solo efficace nei termini di riduzione della povertà e disoccupazione, ma di creazione di nuovo valore d'uso per la comunità umana. D'altra parte, poiché è difficile vedere come la produzione e la condivisione di valore d'uso possa diventare l'unica forma di produzione, è più realistico vedere il P2P come agente di un processo di cambiamento. In questo scenario, il P2P coesisterebbe con e trasformerebbe profondamente le altre dinamiche inter-soggetive. Un'economia politica basata sul Bene Comune sarebbe centrata sul P2P, ed integrata con: Una economia del dono rinforzata dall'implementazione di valute complementarie e Banche del Tempo. Un mercato di scambio rinnovato, basato sul tipo di capitalismo naturale descritto da Paul Hawken, David Korten e Hazel Henderson, dove i costi per i cicli di produzione neutrale e sociale non siano più esternalizzati, e che abbandoni l'imperativo di crescita per una paradigma economico sostenibile come descritto da Herman Daly. Uno stato riformato che operi entro un contesto di multistakeholding e che non sia soggiogato dagli interessi corporativi, ma agisca come arbitro imparziale tra i il Bene Comune, il mercato e l'economia di scambio. Un obiettivo di tale portata potrebbe ispirare un'alternativa reale alla dominazione neoliberale, e sostenere il caleidoscopio di movimenti common-istici verso un obiettivo condiviso.

Risorse

Note

Bibliografia

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­Michel Bauwens is an internet pioneer. He created two dot.com companies, was (eBusiness) strategic director for the telecommunications company Belgacom, and 'European Manager of Thought Leadership' for the U.S. webconsultancy MarchFIRST. He co-produced the television documentary TechnoCalyps: the metaphysics of technology and the end of man, and co-edited two French-language books on the 'Anthropology of Digital Society.' He was also editor-in-chief of the Flemish digital magazine Wave. Originally from Belgium, he now lives in Chiang Mai, Thailand, where he created the Foundation for P2P Alternatives. He has taught courses on the anthropology of digital society to postgraduate students at ICHEC/St. Louis in Brussels, Belgium and related courses at Payap University and Chiang Mai University in Thailand.