Occupy come nuovo modello sociale

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Occupy come nuovo modello sociale e modi per migliorarlo
di Alpha Lo, Shareable - 31 ottobre 2011
Traduzione di Gabriele Volpe, Z-Net Italy - Revisione di Marco Giustini, Socialforge


Una delle attrattive avvincenti di Occupy è il suo modellare un paradigma socio-economico-politico possibile per come amministrare una nazione. E’ un modello che il mondo intero sta cominciando a osservare. Per quelli che vengono a parteciparvi è un’esperienza istruttiva, un addestramento a tale nuovo paradigma.

Il modello delle assemblee generali di Occupy è un metodo democratico partecipativo. Questo metodo è stato cruciale nel consentire alle persone che si uniscono al movimenti di sentire di esserne una parte integrante ed è stato la chiave per non permettere che un’unica voce o programma si impossessassero dello spettacolo. Senza di esso Occupy sarebbe probabilmente un movimento molto più limitato. L’assemblea generale ha creato uno spazio in cui le persone possono condividere molte visioni del mondo ed esperienze diverse, ascoltarsi reciprocamente e imparare come muoversi da collettivo. E’ un’esperienza ricca, informativa ed istruttiva per molti che vi partecipano.

Eccovi delle note su come funziona l’Assemblea Generale tratte da una guida trovata su HowtoOccupy.

“Cos’è un’Assemblea Popolare? E’ un organismo partecipativo per l’assunzione di decisioni che funziona perseguendo il consenso. L’Assemblea cerca gli argomenti migliori per assumere una decisione che rifletta ogni opinione, non posizioni in conflitto le une con le altre come accade quando si vota. Deve essere pacifica (serena), rispettare tutte le opinioni, i pregiudizi e le ideologie devono essere lasciati a casa. Un’Assemblea non dovrebbe essere focalizzata su un dibattito ideologico; dovrebbe invece occuparsi di questioni pratiche. Di cosa abbiamo bisogno? Come possiamo ottenerlo? L’Assemblea è basata su associazioni libere; se non si è d’accordo con ciò che è stato deciso, non si è obbligati ad attuarlo. Tutti sono liberi di fare quello che vogliono; l’Assemblea tenta di produrre un’intelligenza collettiva e linee di pensiero e azione condivise. Incoraggia il dialogo e la conoscenza reciproca. (Nota dell’autore: diversi snodi di Occupy utilizzano ora una versione modificata del consenso e solitamente hanno gruppo di lavoro, alimentari, medici, legali, artistici, ecc.)

Occupy utilizza anche modelli di Economia del Dono con la condivisione di beni e servizi e ogni genere di donazioni che affluiscono ai gruppi Occupy. Vi è condivisione del cibo, del vestiario, delle sistemazioni per dormire, delle biciclette e dei computer. Occupy è un piccolo villaggio che si auto-organizza per crearsi, con seminari, dibattiti, assistenza medica, librerie, elettricità solare, musica, yoga, ginnastica, media e riparazioni di biciclette condivisi. Vivere una simile condivisione può essere davvero un’esperienza magnifica. Che un’economia del dono possa essere utilizzata per creare e amministrare questi piccoli villaggi può sorprendere chi è abituato a vivere in un sistema sociale che utilizza incentivi basati sul mercato per motivare le persone.

Le procedure socio-economico-politiche che Occupy utilizza possono tuttavia essere migliorate, come siamo certi concorderebbe la maggior parte dei partecipanti. Il metodo dell’Assemblea Generale è a volte un po’ troppo lento e porta a colli di bottiglia e voci diverse possono incontrare difficoltà nel farsi sentire per questioni di tempo, perché può intimorire troppo il fatto di parlare davanti a grandi gruppi o a motivo di una varietà di altri problemi.

Ci sono anche modi attraverso i quali potrebbe essere migliorata la distribuzione del cibo e dei servizi nei gruppi Occupy. Alcuni esempi specifici di difficoltà e inefficienze che sono sorte:

  • Dover discutere per molte ore ogni giorno e per diversi giorni consecutivi se impiegare una certa somma di denaro per un progetto artistico di Occupy.
  • Un gruppo che aveva il compito di procurare bidoni delle immondizie, molto necessari, per Occupy si è trovato intralciato da quelle che ha avvertito come troppe condizioni fissate dall’Assemblea Generale sul tipo di bidoni da acquistare
  • Ci sono nuovi venuti che hanno opinioni e vogliono dialogare ma non sanno a quale gruppo rivolgersi e che a volte si intromettono con le loro opinioni in gruppi su cui incappano senza rispetto per il flusso del dibattito

Quanto bene crescerà Occupy dipende in parte dall’efficacia delle procedure politiche ed economiche di fondo che adotta o sviluppa, dalla capacità di tali processi amministrativi di essere sia inclusivi sia efficienti, dal modo in cui i suoi processi economici interni possono trasferire le capacità e le risorse dove sono necessarie, evitando possibili ingorghi.

Ecco alcuni suggerimenti (alcuni dei quali già in corso di sperimentazione da alcuni gruppi locali di Occupy) riguardo a cose che possiamo apportare al movimento Occupy per migliore le sue procedure socio-economico-politiche.

1. Utilizzare la procedura di facilitazione Open Space Technology (www.openspaceworld.com). Queste procedure sono utili quando il problema è complesso, ci sono molte voci diverse da ascoltare e la soluzione deriva da una sintesi di una varietà di aspetti del problema. Il processo consente sia l’espressione individuale sia la collaborazione, la sua natura auto-organizzante consente l’emergere di soluzioni dall’intelligenza collettiva. E’ stato utilizzato da gruppi che dibattevano strategie per salvare l’ecosistema, applicato da persone dei quartieri urbani poveri per risolvere i loro problemi di senzatetto, utilizzato da una gran varietà di interessati a unirsi per lavorare a iniziative di trasformazione del nostro sistema di assistenza sanitaria e utilizzato dai popoli canadesi nativi [pellerossa – n.d.t.] e dal governo canadese per risolvere i loro problemi.

Un problema per il quale la tecnologia Open Space può essere utilizzata è un problema che affrontano molti gruppi locali di Occupy: cosa fare quando viene il freddo. Questo problema ha molti aspetti e fattori che lo influenzano: problemi di salute, se i più anziani possano stare a lungo al freddo, tecnologie di riscaldamento all’esterno, che tipo di strutture si può essere in grado di erigere, la liceità di tali strutture, relazioni e dialogo con la polizia e l’amministrazione cittadina, visibilità del movimento, imparare come le tribù indigene si riscaldano in climi freddi, come cresce il movimento, quali sono gli obiettivi del movimento, cosa è necessario per conseguire quegli obiettivi, la quantità di denaro che affluisce, l’evolversi della percezione del pubblico riguardo a ciò che accade, relazioni con il vicinato, ecc. Nella tecnologia Open Space vi sono sessioni multiple, una dopo l’altra. All’inizio chiunque può alzarsi ad annunciare un tema di discussione o di azione; in questo esempio si tratterebbe del problema del freddo. A quel punto viene creato un insieme completo di temi. In una sessione tutti si dividono in sezioni tematiche più piccole. Si è liberi di passare da una sezione all’altra condividendo e fecondando in modo incrociato quel che imparano i diversi gruppi. Nella sessione successiva si passa a un nuovo insieme di temi relativi al problema. C’è un’opportunità di espressione, ascolto e integrazione dei diversi punti di vista in schemi più approfonditi che emergono dai dibattiti multipli. Al termine delle sessioni multiple il gruppo può riunirsi di nuovo nella sua interezza e sintetizzare tutto ciò che è stato discusso. Spesso c’è molta più chiarezza sul tema, molte più soluzioni, azioni e nuove possibilità saranno emerse dall’intelligenza collettiva.

Altri esempi di temi per la cui discussione può essere utilizzata la tecnologia Open Space: quali azioni intraprendere nei confronti delle banche, problemi sanitari e di sicurezza nei campi, come rendere Occupy più accessibile alle persone comuni, ecc. I gruppi che sono convocati nell’ambito della procedura possono essere utilizzati anche per avviare le azioni.

La tecnologia Open Space può accelerare rapidamente i progetti. La progettazione di un nuovo padiglione per i Giochi Olimpici di Atlanta doveva richiedere dei mesi, secondo le previsioni sulla base delle procedure di pianificazione normali. Con la tecnologia Open Space il progetto è stato completato in due giorni. Sul sito OpenSpaceWorld c'è una lista di esempi di applicazione della tecnica.

Il motivo per cui la tecnologia Open Space è così tanto più efficiente è che essa si avvale della capacità del collettivo di auto-organizzarsi. Consente alle passioni e alla creatività dei singoli di entrare in sinergia con quelle altrui per far emergere schemi, intuizioni e modi nuovi di collaborare. In quanto tale può fornire una base per un nuovo tipo di gestione e struttura orizzontale, non gerarchica, un nuovo tipo di politica che valorizza sia il singolo sia la sinergia collettiva.

Una combinazione, da parte di Occupy, dell’Assemblea Generale con la tecnologia Open Space sarebbe molto fruttuosa.

2. Utilizzare la procedura di facilitazione World Cafè (www.theworldcafe.org) . World Cafè è una procedura di dialogo che consente che temi e schemi più profondi emergano dalla molteplicità delle voci. Uno degli aspetti di Occupy è che si tratta di uno spazio comune in cui le persone possono riunirsi per dialogare su cose importanti. World Cafè offre una struttura agevolata per farlo. Offre un modo perché sia le persone che partecipano da molto sia i molti che visitano Occupy ma non sono ancora sicuri di come impegnarsi, abbiano un dialogo importante su ciò che si sta sviluppando. World Cafè ruota intorno a questioni che contano. A Occupy un esempio di una questione simile sarebbe: “Quali sono le cause e quali le possibili soluzioni della crisi economica?” Il processo funziona mediante la suddivisione del collettivo in gruppi di 4 o 5 elementi per discutere il problema. Dopo un tempo prefissato, ad esempio dieci minuti, le persone cambiano gruppo, condividono quel che è accaduto nel gruppo precedente e poi proseguono il dialogo. La fecondazione incrociata delle voci consente l’emergere di temi più profondi. La procedura di cambiar gruppo prosegue molte volte. Alla fine le persone parlano al collettivo dei punti di vista che sono emersi in ciascun gruppo. Tali punti di vista possono essere sintetizzati e immessi in rete come parte di un più vasto dialogo globale a proposito della nostra economia.

Una procedura gemella, chiamata il Forum (http://www.starhawksblog.org/?p=645) è utilizzata dal gruppo Occupy di Oakland. In un Forum recente le persone si sono suddivise in piccoli gruppi per discutere come possiamo rispettare noi stessi e rispettarci reciprocamente. Poi per il resto dell’ora c’è stato un microfono aperto perché i singoli condividessero le loro visioni con il gruppo più ampio.

3. Utilizzare le procedure di Appreciative Inquiry, di Theory U e di Future Search. Queste tecniche di facilitazione aiutano il gruppo a sviluppare una visione, a concentrarsi su ciò che funziona e su come ampliarlo, a proiettare possibili scenari futuri e ad avere accesso, come guida, alla conoscenza interiore. Sono tecniche che sono state utilizzate da diversi soggetti per ideare come guardare alla sostenibilità alimentare e sono state usate dall’Iniziativa Religioni Unite per portare gruppi religiosi diversi ad una visione su come collaborare. E queste procedure di agevolazione potrebbero essere utili a Occupy per immaginare dove sta andando e di quale visione si tratta.

4. Utilizzare i Gift Circles, le catene del dono (http://ow.ly/72TZf). Una catena del dono è un’occasione in cui le persone si siedono in cerchio e condividono i loro bisogni e i doni che possono offrire in modo di poter trovare modi per aiutarsi. Altri possono offrirsi di aiutare nelle necessità o ricevere i doni offerti. Può essere, ad esempio, espresso il bisogno di un passaggio, di un telefono cellulare, di un massaggio, di cura dei bambini, di persone per portare le forniture di acqua al campo, di una macchina da cucire per produrre t-shirt di Occupy, di bidoni delle immondizie per Occupy, ecc. Altri, a quel punto, possono offrire aiuto. Si possono offrire doni di cui si dispone, ad esempio creare un sito web, collegamenti con certi gruppi, veicoli che possono essere presi in prestito, ecc. Questo aiuta il flusso di risorse e costruisce la comunità nei gruppi Occupy locali. Le catene del dono possono anche consentire la nascita di progetti partendo dal basso. Comunicando il proprio progetto all’interno della catena possono affluire le risorse necessarie per realizzarlo. Questa procedura consente sia a coloro che sono attivi da più tempo sia a quelli appena arrivati di contribuire a progetti diversi. Per promuovere l’economia del dono si possono attivare diverse catene del dono nel corso della giornata. Gruppi di lavoro diversi di Occupy possono utilizzare anch’essi le catene del dono come modo per accrescere le fonti di aiuto. Ad esempio il gruppo di lavoro che si occupa dell’igiene può dichiarare in una catena del dono che c’è bisogno di aiuto per certi compiti. Utilizzate in questo modo le catene del dono esemplificano un approccio all’appiattimento delle gerarchie e alla cancellazione di alcuni confini dipartimentali nella nostra struttura amministrativa accedendo a strutture peer-to-peer in rete. Le procedure delle catene del dono si possono anche estendere a includere persone che non dispongono di uno spazio fisico Occupy e che possono essere integrate mediante strumenti di donazione in rete come Giftflow.org per creare catene del dono virtuali. Le molte catene, fisiche e virtuali, possono sovrapporsi, condividere informazioni, formare catene di catene, e moltiplicarsi in modo interconnesso in rete nel mondo per creare un’economia del dono più ampia, oltre gli accampamenti Occupy.

5. Utilizzare una varietà di cerchi di facilitazione che smuovano la consapevolezza e il senso di comunità, ad esempio gli Heart Circles, i cerchi del cuore (http://www.heartcirclenetwork.com). Questi circoli possono consentire di riflettere e divenire consapevoli di ciò che accade dentro di noi e mettere a disposizione uno spazio in cui le emozioni possono essere espresse in sicurezza. Quando viene creato questo tipo di spazio sicuro esso consente ai processi economici e politici di fluire più agevolmente perché è meno probabile che le emozioni trabocchino. I circoli possono utilizzare tecniche di meditazione per aiutare le persone a concentrarsi su uno stato più profondo dell’io. Possono anche aiutare i partecipanti a riflettere su quali siano le proprie motivazioni interiori, a vedere se davvero provengono da uno spazio incentrato sul cuore nelle proprie azioni e, in caso negativo, possono fornire procedure per aiutare a essere mossi dall’amore.

6. Se necessario, integrare le tecniche di gestione dei progetti Agile-based Scrum (www.scrumalliance.org) e Bioteams (www.bioteams.com) nel funzionamento dei vari processi di Occupy. Queste tecniche consentono di auto-organizzarsi in modo orizzontale, non gerarchico, senza "comando e controllo", che è parte dell’etica di Occupy. In questi processi si può autonomamente scegliere a cosa si desidera lavorare coordinando nel contempo le proprie azioni con quelle degli altri. Per molti progetti che già funzionano in questo modo auto-organizzato a Occupy queste tecniche possono offrire particolari su come rendere le cose più efficienti. Nelle situazioni in cui i progetti si impantanano o finiscono in colli di bottiglia, l’applicazione di questi metodi di gestione dei progetti possono offrire una guida molto necessaria.

7. Utilizzare le procedure dei Restorative Circles, i cerchi di giustizia ristorativa (http://www.restorativecircles.org) . La giustizia indirizzata al ripristino, diversamente da quella punitiva interessata alla punizione del trasgressore, è invece concentrata sul riportare armonia in un sistema. Riunisce il trasgressore, la vittima e la comunità circostante per diffondere la consapevolezza di quel che è avvenuto e di come abbia toccato ciascuno. Consente al trasgressore di rimediare al malfatto e crea poi uno spazio in cui può attuarsi il perdono. La rete Occupy è un insieme di esperimenti socio-economico-politici in molte località diverse. Ciascun gruppo può mettere alla prova tecniche, idee e procedure di agevolazione diverse. Le prassi migliori possono poi espandersi ad altre località e gruppi. L’intero sistema di connessione può così accedere alla propria intelligenza collettiva distribuita per far evolvere nuove forme di sistemi socio-economico-politici più orizzontali, auto-organizzati, partecipativi, democratici e basati sulla condivisione.

Occupy può essere anche utilizzato come spazio d’incontro per chi voglia creare nuovi progetti paradigmatici che aiutino le città e il mondo. Questo modo di utilizzare lo spazio è attualmente realizzato solo qui e là, su scala minore. Può comunque, e dovrebbe, crescere e diventare una parte importante di Occupy. Persone di diversa estrazione possono unirsi per lavorare alla sostenibilità, a una nuova economia, a nuovi progetti collaborativi e basati sulla comunità. Nel movimento del 2001 in Argentina, mentre l’economia del paese crollava, si sono riunite assemblee generali di quartiere per creare progetti per soddisfare una molteplicità di bisogni delle città cui il governo non era in grado di provvedere. L’utilizzazione di tecniche di facilitazione quali la tecnologia Open Space, le Catene del Dono, la Appreciative Inquiry, la Teoria U e i processi agevolativi del movimento delle Transition Towns (http://www.transitionnetwork.org) e dei "Sette Stadi verso la Sostenibilità" di EmpowermentWorks, (http://empowermentworks.org) possono aiutare i partecipanti di Occupy a creare e far avanzare progetti che incorporino le possibilità di un nuovo tipo di società che funzioni per tutti.

In aggiunta agli utilizzi citati di queste tecniche di agevolazione c’è un altro loro utilizzo che conduce a una certa direzione strategica per Occupy. Tali procedure di dialogo e di ideazione, così come esposte più sopra, possono essere utilizzate anche per creare dialoghi comunitari con persone che sinora hanno avuto differenze ideologiche più profonde nei confronti del movimento Occupy. Ciò porterebbe a seminare per l’intera comunità più vasta un nuovo sistema politico basato sull’agevolazione e il dialogo tra la popolazione. Metodi inclusivi di agevolazione sono stati celebrati da alcuni per aver consentito a persone di colore ed estrazione diversi in Sud Africa di collaborare per mettere fine all’apertheid. Le procedure inclusive di agevolazione a Occupy possono essere un processo democratico partecipativo che consenta a segmenti ancor più diversi della popolazione di collaborare per compiere il percorso verso un futuro più desiderabile per tutti?

E per finire, alcune risorse sulla collaborazione aperta disponibili in rete:


Questo documento dell’autore Alpha Lo è stato creato sotto licenza Creative Commons dall’originale pubblicato il 31 ottobre 2011 su http://www.shareable.net/blog/occupy-as-new-societal-model-ways-to-improve-it